IL TUO ETERNO RESPIRO

Dal Volume 1 di ZEROSETTANTA vi propongo “Il tuo eterno respiro” canzone che probabilmente resterà attuale anche fra 100 anni, perche questa nostra terra continuerà ancora ad essere saccheggiata, violentata, offesa e disorientata proprio come secoli fa, ed è proprio la mano dell’uomo che la sta distruggendo, l’uomo che come dice Renato non rispetta la sua bellezza, il mio passaggio preferito è “Solo avanzi ormai, tracce sbiadite di una civiltà, di ricchezze poi la morte poi cosa mai se ne farà se dove regnerà il potere non cresce solidarietà” mi sembra il passaggio piu eloquente di tutto il brano.

E intanto la memoria ci riporta a disastri ambientali terribili come quello del 1986 quando ci fu  lo scoppio del reattore nucleare di Cernobyl, ma le stesse guerre che purtroppo nel mondo non sono mai terminate fanno disastri ambientali basti pensare alle particelle chimiche di alcune armi, infatti queste scorie producono problemi a noi attraverso malattie e malformazioni, ma soprattutto contaminano per decenni l’ambiente sbilanciando il suo eco-sistema naturale. Purtroppo le malattie piu note e mortali come il cancro sono dovute proprio a sostanze tossiche e cancerogene alle quali siamo perennemente esposti anche inconsapevolmente.

Povera terra nostra, povera natura incontaminata, tante bellezze che non possono difendersi di fronte a tanta incuria, una terra oramai inquinata e maltrattata… ci vorrebbe un cambiamento culturale che mai ci sarà perche purtroppo gli interessi dell’uomo vanno ben oltre la difesa dell’ambiente.

“Luce sia su questo mondo ormai spento,
più fantasia, più voglia e più libertà!!!
Svegliati e poi fai sentire il tuo canto,
terra mia, ancora vita se puoi!
Dentro di noi qualcosa si sta muovendo,
forse Dio, una carezza e chissà!!!”

SEDUTO SULLA LUNA

Dal Volume Uno di ZEROSETTANTA questa settimana vi invito a commentare “Seduto sulla luna” brano decisamente autobiografico del nostro Renato scritto con Claudio Mattone

In fondo Renato un vero amore non lo ha avuto mai, ha preferito donarsi al suo pubblico, alla sua professione, alla sua famiglia…ma si è circondato di amici piu o meno passeggeri, l’unica cosa a fargli compagnia è stata la musica..quelle note di un pianoforte dove da sempre trova conforto e comprensione, in fondo quel Pierrot seduto sulla luna che osserva da lontano il mondo altri non è che lui..

Forse il passaggio piu emozionante e autobiografico di questo brano è proprio il seguente: “Ho vissuto tante vite, qualche volta futili… ha deciso quasi sempre la fatalità..
Chi non mi abbandona è questa musica che a volte mi ferisce ma dopo mi guarisce…”

COME E’ NATA LA TRILOGIA DI “ZEROSETTANTA”

Ed è cosi che Renato ci presentava “ZEROSETTANTA”…

Mentre scorreva l’inchiostro e le note si rincorrevano nella mia testa, il cuore usciva dalla finestra e corrompeva il tempo, convincendolo a consentirmi di ripercorrere a ritroso tutte le fasi salienti della mia avventura artistica. Quanta sana e bella fatica riaffiora! Un impegno fin troppo arduo, per quell’età. Avevo appena quindici anni e già mi guadagnavo 500 lire cantando per 6 ore consecutive al Ciak di via Torino, a Roma, con un gruppo di 4 amici dall’onesta passione per la musica. Quanto avrei potuto resistere a quello stress e a tutta quella nicotina? Eppure qualcosa m’impediva di distogliere lo sguardo da quel microfono. Un mezzo talmente efficace per urlare a tutti che non avrei voluto, mai e poi mai, essere messo all’angolo dalla vita. Sentieri impervi per la mia costituzione fisica e fragilità emotiva, a quel tempo: la forza la produce la resistenza e l’insistenza insopportabile dei “soliti idioti”. Una razza dura ad estinguersi…

“Renatino” mi ci hanno chiamato per tenerezza ed affetto. Limitandomi nell’esercitare il diritto di difendermi da un destino avverso e disattento ai miei piccoli, ma necessari bisogni. Uno fra tutti: la libertà di esprimermi senza censure. L’ho poi fatto, a mia cura e spese, svincolandomi un po’ alla volta da certi brutti regolamenti di una discografia e di una radiofonia che banchettano insieme, a discapito dell’integrità e della genuinità dei malcapitati artisti. Un giro di favori e scambi, al di fuori del privilegiare chi, con coraggio e determinazione, produce cambiamenti significativi nel costume e nella cultura di questo Paese. Io guardo avanti! Anche se il mio futuro si è andato via via assottigliando, non incidendo però sul mio entusiasmo e sulla mia creatività.

Ecco dunque la mia ultima produzione, tre album: perfetti, per festeggiare le mie stagioni con grande soddisfazione. Quaranta brani, rappresentativi di un trascorso che qui vuole ribadire lo sforzo e l’attenzione verso quella coerenza che mi ha sempre contraddistinto.
Ho approfittato dei momenti di stasi, che ultimamente abbiamo attraversato un po’ tutti, per consolidare rapporti artistici e personali. Operazioni necessarie, da cui attingere materia e valore aggiunto e da trasformare in pagine musicali. Quindi compilation languide e nostalgiche: molto meglio emozioni inedite, se possibile.

C’è sempre tanto da dire, tanto ancora da scrivere. Io ho sempre addosso una certa premura, come se fuori dalla porta ci fosse un esattore, perennemente avido di riscuotere profitti dalle mie esperienze. Forse il funzionario è la mia stessa coscienza. Comunque mi sono speso ancora una volta, più generoso che mai. Il mio compleanno si festeggia così: con la mia penna ancora calda di scrittura e con il microfono acceso. Poiché mai sazio di ricevere le mie attenzioni. Tre pubblicazioni separate: settembre, ottobre e novembre, con scadenza al 30 di ogni mese. Per non ingolfare la piazza e per dare respiro ai padiglioni uditivi del mio paziente pubblico.

Argomenti disparati: l’amore qui, ha preteso più spazio. Ma il filo del discorso sono questi miei rumorosi anni, riflessioni e bilanci, tracce del mio passaggio. Non è vero che sono un cantante. Non lo sono mai stato. Un osservatore pensante e parlante, si. Un raccoglitore di anime, con un costante rispetto ed innamoramento verso la melodia. L’ispirazione stavolta è stata tanta e generosa. Che posso dire… Zero si rinasce!

Renato Zero

BUONA PASQUA 2021

Ed anche questa Pasqua sarà una Pasqua particolare, sicuramente leggermente migliore di quella precedente visto che l’anno scorso non potevamo ne uscire di casa ne vedere nessuno…

Ho scelto l’immagine di questi due coniglietti che si abbracciano perche l’abbraccio e il bacio sono quei gesti di affetto verso i nostri cari che oramai da un anno a questa parte non ci è piu consentito fare..speriamo di tornare ad abbracciarci presto!

BUONA PASQUA AI MIEI ZEROCONDOMINI E A TUTTI I LETTORI