L’ORMONAUTA/ISOLA

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 INVIA UN SMS AL 48444 CON SU SCRITTO:  2  PER FAR RIMANERE ROBERTO FIACCHINI SULL’ISOLA!

Renato anche in “Presente” non ha tralasciato l’aspetto ironico delle sue canzoni e ne ha scritta una sarcastica: “L’Ormonauta”
Il fatto che lui stesso non abbia smentito una parte di verità contenuta in questo brano mi fa sorridere ancora di più, già il titolo della canzone è tutto un programma!
Musicalmente la trovo molto strana, quasi antica…

Una canzone allegra, leggera, che racconta di un uomo la cui libido non accenna a calare, si sente depresso e tutto ciò gli scatena disturbi psicosomatici e per questo passa le giornate in farmacia così decide di rivolgersi ad uno Psicologo e narra il suo discorso al dottore.

Fin dall’infanzia tutti hanno abusato di lui, le prestazioni sessuali sono state infinite fino a diventare per lui una vera e propria dipendenza sessuale perché il suo “attrezzo” non vuole fermarsi, ogni occasione è buona…

Ad un certo punto sembra mettere gli occhi anche sul Dottore visto che lo invita a fare la valigia e a fuggire con lui in un posto lontano e sconosciuto.

Ancora una volta Renato parla del sesso con enorme disinvoltura usando termini ironici e affermando “senza sesso ma che vità è”…

Curioso il finale perché dopo un intera canzone a sfondo sessuale accenna al sentimento d’amore:

“Dire male dell'amore è facile se non lo puoi avere…toccare…
Ma se lo incontri tu lo seguirai per sempre… “
Quasi a voler dire che chi parla male dell’amore è perché non l’ha mai conosciuto ma in un contesto tutto dedicato al sesso risulta alquanto strano.
Ricordiamo che a proposito di questo brano Renato fece anche la battuta ossia che sui suoi istinti i betabloccanti non hanno alcun effetto!

Il Post è intitolato L’Ormanuta/Isola perché continueremo ancora a parlare anche di Roberto Fiacchini all’Isola dei Famosi e così sarà finche resterà nel programma.

 
 
 

 

ROBERTO FIACCHINI ALL’ISOLA DEI FAMOSI

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Questo è un Blog dedicato a Renato Zero ed in quanto tale noi ci occupiamo di tutto ciò che ruota intorno all’artista, quindi questo Post è dedicato alla partecipazione all’Isola dei famosi di Roberto Anselmi Fiacchini figlio adottivo appunto di Renato Zero.
Questa sera stessa arriverà sull’Isola anche Roberto insieme ad altri tre figli di personaggi famosi, qui potrete commentare non solo tutto ciò che riguarda Roberto ma anche il programma stesso, ovviamente il Post resta aperto anche a tutte le riflessioni e i pensieri su Renato.
Vi ricordo che oltre alla puntata in diretta del Mercoledì sera potremo vedere ciò che fa Roberto sull’isola ogni giorno dalle 19.00 circa.

Per farlo conoscere un po’ meglio ho deciso di riportare un’intervista che ha rilasciato alla rivista “Diva e Donna“, potrete così lasciare i vostri commenti anche su ciò che ha dichiarato e che reputo molto interessante:

“Papà Renato? Avrebbe preferito che io non partissi, forse per non farmi stare lontano dalle bambine per molto tempo. Ma vado sereno, perché so che vicino a loro c’è lui.
Il figlio sicuramente più particolare, in quanto papà Renato altri non è che Renato Zero, il mitico cantautore che lo ha adottato nel 2003, dodici anni dopo averlo accolto sotto la sua ala protettrice. Un rapporto su cui è intervenuta anche Valdimir Luxuria: “Renato Zero è stato obbligato a tale stratagemma per il vuoto legislativo tutto italiano sul riconoscimento di parentela per chi convive stabilmente ed è legato da un rapporto affettivo. L’Isola sarà anche questo, poter parlare e approfondire tali argomenti”.
 

Roberto, che cosa risponde alla transgender vincitrice del reality nel 2008?

“Vorrei che l’attenzione venisse spostata alle questioni importanti come l’adozione. Vorrei che la mia partecipazione all’Isola servisse ad aiutare e a snellire le procedure burocratiche per l’adozione, in generale, senza distinzioni di sesso, per le coppie etero e quelle gay. Vorrei si facesse più attenzione ai bambini che soffrono. Non mi interessano le polemiche e gli schieramenti, l’adozione è importante per tutti, al di là del sesso.

È importante far sì che i bambini che soffrono vengano tolti dai freddi collegi e inseriti e accolti dall’amore di una famiglia.

La mia risposta a Luxuria quindi è un grande sorriso”.

Tornando a suo padre, le ha dato consigli per l’Isola?

“Mi ha consigliato di non andare”

Sarà un suo fan?

“Lo sarà in silenzio”.

Verrà in trasmissione a fare il tifo per lei?

“In famiglia sono io che vado allo stadio…”.

Soffre nell’essere il figlio di un personaggio così famoso, così ingombrante?

“Perché dovrei soffrire? Sono fortunato ad avere un padre così famoso, che riesce a emozionarmi continuamente.

Soffro nel pensare di non averlo potuto vivere prima e gioisco al pensiero di poterlo vivere per sempre”.

Ci parli del vostro rapporto.

“E’ molto intenso, considerato anche che lavoro per lui, sebbene in questo periodo l’abbia un pochino abbandonato (ndr: Roberto è a capo di un’etichetta indipendente da lui fondata, la Opera Prima Productions). Alterniamo momenti di conflitto ad altri di sintonia mentale talmente forte che sembriamo una sola persona. Questa canzone è la fotografia digitale del nostro rapporto:

‘Figlio delle mie stagioni travagliate figlio mio, fiore profumato germogliato al sole dell’oblio…

Che nonno è Renato?

“E’ un nonno meraviglioso, le mie figlie Virginia e Ada, rispettivamente di 4 anni e mezzo e 3 anni, lo adorano. Non c’è mattina che non venga a suonare il campanello di casa per accompagnarle a scuola. Vederlo seduto per terra a giocare con loro mi dà una gioia immensa: spesso provo a immedesimarmi in loro per cercare di sognare momenti che non abbiamo mai vissuto.

È molto premuroso e apprensivo, dolce e paziente. Meraviglioso! E poi, quale nonno ha più trucchi della mamma?”.

A proposito della sua famiglia, lei ha una moglie.

“Si dice che dietro a un grande uomo c’è sempre una grande donna: io non ho dimostrato ancora nulla, ma mia moglie Emanuela sì. E poi ho questi due gioielli di bambine che amo”.

Conosce qualcuno dei concorrenti che troverà sull’Isola?

“Personalmente non conosco nessuno dei concorrenti. Quale migliore occasione, quindi, per conoscere persone nuove?

Non ho idea di chi saranno quelli con cui legherò di più, mi auguro di instaurare un buon rapporto con tutti. Anche se nella vita proprio con tutti non si può andare d’accordo”.

Che cosa l’ha spinta a decidere di partecipare al reality?

“Sono molti i motivi che mi hanno spinto a partecipare.

Innanzitutto lo spirito di avventura e la curiosità di misurarmi con me stesso e di farlo davanti alle telecamere per riuscire a vincere la mia timidezza e regalare un momento di gloria ai miei fratelli.

Un modo anche per farmi conoscere da mia sorella Cinzia, che ho scoperto di avere tre anni fa e che soltanto pochi giorni fa sono riuscito a conoscere personalmente.

Infine per tutti gli altri motivi, che per molti sono materiali, ma che noi tutti rincorriamo”.

Guardava l’Isola gli scorsi anni, nelle passate edizioni?

“Sì, mi ha sempre incuriosito e affascinato. Il più delle volte, però, non mi era possibile guardare tutta la puntata perché cadeva la stessa sera delle mie partite a calcetto con gli amici. Ma, appena tornato, accendevo la tv e poi, con le bimbe piccole, facendo zapping durante la notte, mi soffermavo su ogni programma che riguardasse l’Isola”.

Conosceva già Simona Ventura?

“Ho avuto modo di conoscerla di sfuggita lo scorso anno, in occasione dell’ultima puntata di X Factor 2, quando mio papà andò come ospite alla trasmissione. Mi ricordo che quella sera, tra l’altro, ero anche un po’ ‘arrabbiato’, se così si può dire, perché avevo proposto come concorrente per il programma un giovane, Antonio Toni, che stavo producendo e che purtroppo non era stato selezionato. La conoscenza con Simona praticamente è durata il tempo di una pausa pubblicitaria durante la diretta. Però mi è sempre piaciuta come conduttrice, per la grinta e la professionalità.

Sono contento che, insieme con gli altri autori della trasmissione, abbia pensato a me per partecipare al programma. Sarà una grande occasione”.

Come si è comportato ai casting che ha dovuto sostenere per entrare a far parte del programma?

“Sono molto timido e non amo essere invadente, ma volevo a tutti i costi incontrare Simona Ventura per poterle parlare e propormi come concorrente.

Ho preso coraggio e ho deciso di mandarle una email molto personale, raccontandole un po’ di me e dei motivi che mi spingevano a voler partecipare all’Isola.

Lei mi ha risposto pochissimo tempo dopo dicendomi che, quando sarebbero iniziati i casting, mi avrebbe fatto chiamare dagli autori e così è stato.

In seguito sono andato a Milano per un colloquio durato circa un’ora.

Mi hanno detto che mi avrebbero fatto sapere. Ed eccomi qua”.

 

 

 

ALMENO UNA PAROLA

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Questa settimana ritorniamo al Presente commentando “Almeno una parola”

Questo brano è molto bello e significativo ha un testo importante come tutti quelli di “Presente” personalmente lo trovo bello sia per la musica che per le parole.

Una canzone che parla della violenza nel mondo, dell’uomo che sta rovinando l’umanità con le proprie mani punendo non solo gli altri ma anche se stesso.

Le guerre non finiscono mai e se ne finisce una subito dopo ne comincia un’altra, siamo costantemente bombardati dalla cronaca nera gli omicidi sono all’ordine del giorno, le violenze sono in costante crescita…

A volte penso che bisogna ritenersi fortunati se la sera si rientra a casa perché i pericoli sono veramente ovunque e mi riferisco in particolare ai pericoli generati dall’uomo stesso, non ci si può fidare più di nessuno, se giri per strada devi anche fare attenzione ad aiutare una persona in difficoltà perché non si sa mai cosa può nascondersi dietro, insomma se ne sentono di tutti i colori!

“Se accendi il mondo e osservi bene
Ci sono poche ali e troppe catene”

Bellissima espressione “se accendi il mondo” eh già se puntiamo i riflettori sul mondo ci accorgiamo subito di quanta poca libertà ci sia e la parola libertà la uso a 360 gradi.

“La crudeltà non arricchisce nessuno
Eppure ostenta si fa cercare
È davvero così facile morire”

Un mondo crudele dove è veramente facile morire ecco mi ha sempre colpito quel “E’ davvero così facile morire” perché la vita è un attimo e in una frazione di secondo può essere spezzata da chiunque, c’è chi si è trovato nel luogo sbagliato al momento sbagliato ed è stato vittima inconsapevole di una sparatoria, chi è stato falciato da una macchina guidata da un ubriaco, chi è stato ucciso per una rapina…si è veramente un attimo il passaggio dalla vita alla morte.

“Perché perché nei tuoi occhi quella luce non c’è
Perché perché non la senti anche tu questa voglia di amare mentre nutri la tua follia”

Renato si rivolge chiaramente ad un assassino e gli chiede perché non sente quella voglia di amare che dovrebbe far parte dell’essere umano e che invece troppo spesso è sopraffatta da un’assurda follia omicida.

Già come dice lui uomini o belve chissà bella umanità…quante volte mi sono chiesta se il mondo sta impazzendo, le violenze sui bambini, sulle donne, madri che uccidono i propri figli, padri che li violentano insomma veramente c’è da chiedersi se siano uomini o belve!

“Scendo all’inferno con te
Voglio capire se c’è possibilità che un angelo guarirà”Questo è un altro passaggio che mi colpisce moltissimo, scendere ai livelli di quelle persone mettersi nei loro panni e vedere se effettivamente c’è la possibilità di guarigione, Renato usa il termine “angelo” come quasi avesse la convinzione che quell’angelo in fondo è presente in ogni uomo.“Noi forse stanchi di questo niente
Di mille chiese e un cielo sempre più assente
E questa rabbia che non consola
Almeno una parola”
Molto significativo questo passaggio religioso, stanchi di mille chiese che in fondo servono a poco o a niente, ed un cielo sempre più assente un Dio che sembra non esserci, ci si chiede dove sia Dio quando avvengono certe tragedie ma c’è anche da chiedersi dov’è quella fede che di questi tempi manca a troppe persone.Renato chiede di restare presenti a se stessi in modo che quella lama esiti ancora e non colpisca anche uno sguardo innocente probabilmente quello di un bambino indifeso, e aggiunge quel “non punirmi non ho armi” quelle persone colpiscono chi è disarmato, chi non può difendersi, segno di grande vigliaccheria, troppo facile aggredire un indifeso, ma sottolinea che ognuno di noi conosce i propri peccati e quindi c’è ancora spazio per il perdono.Ecco il perdono…quando avvengono crudeli omicidi spesso si chiede ai parenti della vittima se perdonerebbero l’assassino, devo dire che molte volte mi sono messa al posto loro e credo sinceramente che io non avrei mai la forza di perdonare chi ha ucciso un mio caro anzi spesso ho pensato proprio che gli farei fare la stessa fine, sarà peccato ma io la penso così.“Madre
tuo figlio sta tornando
Lui è finalmente un angelo
Ora puoi perdonarlo”

Molto suggestivo questo finale sia per il bellissimo tono di voce con cui Renato lo interpreta e sia per le parole toccanti.

Quelle madri che soffrono tanto perché si ritrovano dei figli assassini spesso incredule, ovviamente uno cresce un figlio nel migliore dei modi ma il risultato purtroppo non è mai assicurato, i figli si possono seguire fino ad un certo punto perché quando spiccano il volo poi se frequentano compagnie sbagliate o diventano vittime dei loro stessi problemi un genitore purtroppo non ha più potere su di loro.

C’è anche da ricordare che spesse volte queste madri sono vittime dei loro stessi figli.

Ma in questo finale si intravede uno spiraglio di luce, un figlio che ritorna a casa dopo aver scontato le sue colpe ed è guarito finalmente è un angelo!

La speranza che si può sempre rimediare ai propri errori anche se sinceramente mi chiedo sempre come si può continuare a vivere sapendo di aver tolto la vita a qualcun altro…

Sei una stella se non brilli non ci sei!