SPALLE AL MURO

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Siamo nella settimana Sanremese , l’anno scorso abbiamo parlato della splendida “Ave Maria” quest’anno ci soffermiamo su un grandissimo successo di Renato Zero presentato proprio al Festival di Sanremo del 1991 “Spalle al muro” che si classificò al secondo posto.

Spalle al muro è stata scritta dalla bravissima Mariella Nava a cui faccio i miei complimenti ma è stata interpretata magistralmente da Renato che l’ha fatta completamente sua, infatti ogni volta che la canta lo fa anche con espressioni del viso e del corpo che lo portano ad una vera e propria recitazione del testo, in pratica è come se l’avesse scritta lui stesso.

Spalle al muro è un brano di un’intensità fuori dal comune, fu troppo per il Festival di Sanremo manifestazione in cui notoriamente vengono presentate canzonette d’amore a mio parere fu sprecata per quanto era profonda e bella e poi come al solito non ottenne nemmeno il giusto riconoscimento perché non vinse il Festival proprio come accadde con Ave Maria, Renato ancora una volta rimase deluso da quel risultato.

E’ una canzone che presenta un tema importantissimo quello della vecchiaia.

Narra perfettamente la condizione degli anziani che vivono la paura di ritrovarsi soli, persone a cui restano soltanto i ricordi di una vita perché il resto della società pensa che non siano più utili, ma in realtà molto spesso sono persone che sentono ancora tanta forza dentro e sono pieni di voglia di fare.

Infatti troppo spesso sono gli altri a pensare che un anziano non possa più dare nulla, vengono insultati dai più giovani proprio con il termine “vecchio”, vengono tagliati fuori perché si pensa che le loro idee non siano più contemporanee, che non hanno ragione di esistere.

Molto spesso Renato ha affrontato anche con le parole questo triste argomento e ci ha ricordato di tutti quegli anziani che vengono lasciati negli Istituti o vengono abbandonati l’estate, sono molti i figli che mettono i loro genitori nelle case di cura e li vanno a trovare magari la Domenica convinti così di avere la coscienza a posto.

Devo però sottolineare che questa figura sta fortunatamente subendo un cambiamento positivo, infatti gli anziani di oggi sono molto più energici e giovanili di un tempo non possono più essere considerati vecchi anche perché la qualità della vita è notevolmente migliorata e la società li sta riconsiderando per più di un motivo, prima di tutto sono una risorsa economica perché molto spesso sono proprio loro ad aiutare economicamente i figli quando si trovano in difficoltà ed inoltre gli evitano la spesa delle Baby-Sitter prendendosi cura dei loro nipotini visto che ad oggi in una famiglia bisogna lavorare necessariamente in due, molti altri si tengono attivi con servizi utili alla società e si occupano di volontariato.

Mi capita spesso di incontrare ancora però vecchietti che si sentono soli e lo si capisce perché cercano subito il dialogo con chiunque gli sia accanto. Certo ad un certo punto della vita si perde inevitabilmente il coniuge, i nipoti crescono e la solitudine diventa quasi inevitabile.

Voi avete paura della vecchiaia? Vi capita mai di pensare al vostro futuro con la paura di rimanere soli?

Visibilmente emozionato Renato in questa esibizione tratta proprio da Sanremo, una grandissima ed emozionante interpretazione!

Concludo facendo ancora i miei complimenti a Renato e a Mariella Nava per aver creato una canzone così bella e che tratta un argomento troppo spesso dimenticato e sicuramente trascurato dalla canzone italiana.